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April 15, 2024

Le frasi e i versi più celebri di Orazio. {Life and Quotes}


Poeta latino (Venosa 65 a. C. - Roma 8 a. C.). Nacque da padre libertinus, come egli stesso dice, e fu educato a Roma, dove ebbe come primo maestro Orbilio; compiuti i vent'anni si recò ad Atene, a completare gli studî retorici. Prima o dopo questo viaggio fu forse in Campania, dove venne in contatto con il circolo epicureo di Filodemo, in cui compì l'esperienza filosofica che rimase fondamentale nella sua vita; e certamente subì anche l'influsso del poema dottrinale di Lucrezio. In Atene aderì al mondo dei giovani romani che vi studiavano, e alle idee repubblicane e anticesariane tra loro diffuse. Perciò, dopo l'uccisione di Cesare, militò sotto Bruto come tribunus militum. Dopo Filippi rinunciò all'idea repubblicana, che rimase per lui solo un ricordo e un sogno della giovinezza. Dalla delusione morale e politica gli derivò una sottile amarezza che gli rimase poi sempre; per vivere si adattò al mestiere di scriba questorio, mentre proseguiva nell'approfondimento della pratica poetica già prima iniziata. 


Quinto Orazio Flacco, noto più semplicemente come Orazio (in latino: Quintus Horatius Flaccus; Venosa, 8 dicembre 65 a.C. – Roma, 27 novembre 8 a.C.), è considerato uno dei maggiori poeti dell’età antica.

Le frasi e i versi più celebri di Orazio. 

Una è la gran verità: fare il passo secondo la gamba.
Metiri se quemque suo modulo ac pede verumst.

Povero è forse chi ha quanto gli basta?
Pauper enim non est, cui rerum suppetit usus.

Vive felice e con poco chi sulla mensa
gode i riflessi della saliera paterna
e non perde il sonno leggero per timore
o voglie inconfessabili.
Vivitur parvo bene, cui paternum
splendet in mensa tenui salinum
nec levis somnos timor aut cupido
sordidus aufert.

Tra il valore ignorato e la spregevole inerzia la differenza è minima.
Paulum sepultae distat inertiae celata virtus.

Una volta detta, una parola vola via irrevocabile.
Semel emissum, volat irrevocabile verbum.

Non è concesso di sapere tutto.
Nec scire fas est omnia.

Molto manca a chi molto
chiede: felice chi dalla divinità
riceve solo quanto basta.
Multa petentibus
desunt multa: bene est cui deus obtulit
parca quod satis est manu.

Scaccia pure con un forcone la tua indole, tornerà ugualmente.
Naturam expellas furca, tamen usque recurret.

Le montagne partoriranno e nascerà un ridicolo topolino.
Parturiunt montes, nascetur ridiculus mus.

Se volete scrivere scegliete un argomento pari alle vostre forze.
Sumite materiam vestris qui scribitis aequam viribus.

Mai la vita diede ai mortali qualcosa se non a prezzo di grande fatica.
Nil sine magno vita labore dedit mortalibus.

Con la ricchezza crescono le preoccupazioni.
Crescentem sequitur cura pecuniam.

L’avido ha sempre dei bisogni.
Semper avarus eget.

Prudentemente Iddio nascose fra tenebre caliginose gli eventi del tempo futuro.
Prudens futuri temporis exitum caliginosa nocte premit Deus.

E finché tu puoi
mescola una breve pazzia alla saggezza:
a tempo è dolce folleggiare.
Dum licet, ignium
misce stultitiam consiliis brevem:
dulce est desipere in loco.

L’amore è cieco.
Amor caecus.

Cosa verrà domani, evita di chiedere, e qualunque giorno ti darà il destino, segnalo come guadagno.
Quid sit futurum cras, fuge quaerere, et quem fors dierum cumque dabit lucro adpone.

Non disprezzare i dolci amori o fanciullo,né le danze, finché sei nel fiore degli anni lontano dalla canizia scontrosa.
Nec dulcis amores sperne, puer, neque tu choreas, donec virenti canities abest morosa.

Un giusto equilibrio.
Aurea mediocritas.

Sotto nome diverso la favola di te parla.
Mutato nomine de te Fabula narratur.

Un cuore che gode del presente, non deve
preoccuparsi del domani, ma le amarezze
tempera con un sorriso: felicità
perfetta non esiste.
Laetus in praesens animus quod ultra est
oderit curare et amara lento
temperet risu: nihil est ab omni
parte beatum.

Ora è tempo di bere, ora è tempo di battere la terra con piede libero da vincoli.
Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus.

C’è una giusta misura nelle cose, ci sono giusti confini
al di qua e al di là dei quali non può sussistere ciò che è retto.
Est modus in rebus, sunt certi denique fines
quos ultra citraque nequit consistere rectum.

Nei momenti difficili ricordati di conservare l’imperturbabilità,
e in quelli favorevoli un cuore assennato che domini la gioia eccessiva.
Aequam memento rebus in arduis
Servare mentem, non secus in bonis
Ab insolenti temperatam Laetitia.

Mentre stiamo parlando il tempo invidioso sarà già fuggito. Cogli l’attimo confidando il meno possibile nel domani.
Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

Le folgori colpiscono i monti più alti.
Feriuntque summos fulmina montes.

Disprezzo il volgo profano, e lo respingo.
Odi profanum vulgus, et arceo.

O imitatori, gregge di servi.
O imitatores, servum pecus.

È dolce e onorevole morire per la patria.
Dulce et decorum est pro patria mori.

Mi spezzo, ma non mi piego.
Frangar, non flectar.

Gli sciocchi, cercando di evitare i vizi, vanno incontro a quelli opposti.
Dum vitant stulti vitia, in contraria currunt.

Nessuno nasce senza vizi.
Nam vitiis nemo sine nascitur.

L’ira è una breve follia.
Ira furor brevis est.

Non siamo che polvere e ombra.
Pulvis et umbra sumus.

O Mecenate, com’è che nessuno sa viver contento
del proprio stato, o l’abbia prescelto egli stesso, o gliel’abbia proposto il caso,
e loda chi batte una strada diversa?
Qui fit, Maecenas, ut nemo, quam sibi sortem
seu ratio dederit seu fors obiecerit, illa
contentus vivat, laudet diversa sequentes?

Ognuno obbedisce o comanda al danaro guadagnato.
Imperat aut servit collecta pecunia cuique

Quante sono le teste al mondo, altrettanti sono gli interessi.
Quot capitum vivunt, totidem studiorum.

Ho eretto un monumento più duraturo del bronzo.
Exegi monumentum aere perennius.

Non morirò del tutto.
Non omnis moriar.

Quell’angolo di terra più degli altri mi sorride…
Ille terrarum mihi praeter omnis angulus ridet…

Perché affatichi con propositi immortali l’animo, che è tanto da meno?
Quid aeternis minorem consiliis animum fatigas?

Siamo votati alla morte noi e tutte le nostre cose.
Debemur morti nos nostraque.

La morte raggiunge anche l’uomo che fugge.
Mors et fugacem persequitur virum.

La morte è l’estremo limite delle cose.
Mors ultima linea rerum est.

Fa come se ogni giorno sia stato l’ultimo a splendere per te: gradita giungerà l’ora che non ti aspetti.
Omnem crede diem tibi diluxisse supremum: grata superveniet quae non sperabitur hora.

A noi tutti rimane una notte.
Omnes una manet nox.

L’uomo o impazzisce o scrive versi.
Aut insanit homo, aut versus facit.

Metà dell’anima mia.
Animae dimidium meae.

Il castigo segue da vicino la colpa.
Culpam poena premit comes.

E’ duro: ma, grazie alla pazienza, diventa più leggero tutto ciò che non puoi evitare.
Durum: sed levius fit patientia quicquid corrigere est nefas.

Smetti di cercare in quali luoghi
indugia la rosa d’autunno.
Mitte sectari, rosa quo locorum
sera moretur.

Ma la cultura sviluppa la forza innata e una retta educazione rafforza l’animo.
Doctrina sed vim promvet insitam rectique cultus pectora roborant.

La sterile vecchiaia respinge gli amori voluttuosi.
Arida pellente lascivos amores canitie.

Ohimé, Postumo, Postumo, fuggono veloci gli anni!
Eheu fugaces, Postume, Postume Labuntur anni.

Nulla è felice in tutti i suoi aspetti.
Nihil est ab omni parte beatum.

Niente è inaccessibile ai mortali; per nostra stoltezza diamo l’assalto persino al cielo.
Nil mortalibus ardui est; caelum ipsum petimus stultitia.

L’imperturbabilità mi sembra, Numicio, la cosa
unica e sola che render ci possa e serbarci felici.
Nil admiravi prope res est una, Numici,
solaque, quae possit facere et servare beatum.

Anche tu sei in pericolo quando brucia la casa del vicino.
Nam tua res agitur, paries cum proximus ardet.

Con la pazienza si rende più tollerabile ciò che non si riesce a correggere.
Levius fit patientia quidquid corrigere est nefas.

Chiunque ama l’aurea via di mezzo, evita, sicuro, sia lo squallore del vile tugurio sia, frugale, lo splendore della reggia invidiata.
Auream quisquis mediocritatem diligit, tutus caret obsoleti sordidus tecti, caret invidenda sobrius aula.

E un tempo sopportai mali peggiori.
Et quondam maiora tuli.

Niente è meglio della vita da celibe.
Melius nil coelibe vita.


Le frasi e i versi più celebri di Orazio.  {Life and Quotes}
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