LA LEGGENDA DELLA PRIMA GHIRLANDA.
Tanto tempo fa, in un piccolo villaggio immerso tra boschi di abeti e dolci colline, viveva una giovane fioraia di nome Elianne. Amava molto la natura e raccoglieva ogni mattina piccoli tesori del bosco: rametti d’abete, bacche rosse, pigne profumate, ramoscelli intrecciati dal vento e fiorellini secchi che resistevano persino al gelo dell’inverno.
Un anno, arrivò un inverno particolarmente freddo e il villaggio sembrava più triste del solito. La neve copriva le strade e quasi nessuno usciva dalle proprie case. Elianne, dispiaciuta nel vedere le persone rinchiudersi e perdere lo spirito delle feste, decise di portare un po’ di calore e speranza ai suoi vicini.
Raccolse tutti i suoi piccoli tesori e, con pazienza e amore, intrecciò un cerchio con i rami d’abete. Disse tra sé e sé:
“Che questo cerchio senza fine ricordi a tutti che l’inverno passerà e che la vita rifiorirà.”
Decorò il cerchio con le bacche rosse (simbolo della gioia), con le pigne (simbolo della fertilità e dei nuovi inizi) e con piccoli fiocchi fatti con un nastro rosso (per portare protezione alla casa).
Quando terminò, appese quella corona sulla porta della sua casetta. La gente del villaggio, incuriosita, iniziò a fermarsi davanti alla porta, sentendo nell’aria una strana energia… come una dolce speranza che scaldava il cuore.
La mattina seguente, Elianne trovò davanti alla sua porta dei piccoli doni lasciati dai vicini: biscotti fatti in casa, mele cotte, candele profumate. Fu così che capì che quel semplice cerchio aveva portato luce e unione.
Così ne intrecciò altre e cominciò a donarle, una ad una, a ogni famiglia del villaggio. Ogni porta che riceveva una ghirlanda pareva illuminarsi e, giorno dopo giorno, il paese tornò a riempirsi di sorrisi, risate e profumo di dolci speziati.
Da quel momento, nacque la tradizione di appendere una ghirlanda alla porta nel periodo delle feste, come simbolo di accoglienza, protezione e buon auspicio. Si dice ancora oggi che chi accoglie una ghirlanda dietro la porta invita nella propria casa la pace, la gioia e l’armonia.
E proprio come il cerchio che non ha né inizio né fine, anche questa leggenda continua a vivere… di porta in porta.
Libri classici di Natale. Alcuni dei migliori e più significativi libri classici di Natale per grandi e piccini. Libri vecchi e nuovi che portano significato, vita e gioia al Natale.
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Il Natale di Poirot, Agatha Christie
Non per tutti il Natale è sinonimo di storie ispirate dalla dolcezza, ma magari non per questo ci si vuole esimere da una lettura a tema. E allora perché non dedicarsi a un giallo di una delle più celebri maestre del genere, Agatha Christie, che con i suoi intrighi ha saputo dare nuova vita anche all’atmosfera del Natale. L’investigatore belga Hercule Poirot è infatti giunto per le vacanze invernali nella magione di un anziano signore inglese. Dopo una cena burrascosa insieme ai parenti del proprietario, a Poirot toccherà dedicarsi alla risoluzione di un oscuro delitto. (Mondadori, traduzione di Oriella Bobba)
Racconti di Natale, Charles Dickens
L’atmosfera natalizia pervade molti scritti di Charles Dickens: questa edizione raccoglie altri racconti che insieme al più celebre Canto di Natale hanno aiutato a definire l’immaginario collettivo delle festività invernali. Questi cinque quadretti natalizi, scritti da Dickens a cavallo tra gli anni ‘40 e ‘50 dell’Ottocento, dipingono delle storie in cui nonostante le mille difficoltà i protagonisti riescono a trovare un dolce sollievo proprio grazie al Natale. (Newton Compton Editori, traduzione di Emanuele Grazzi)
Lo schiaccianoci, E. T. A. Hoffmann
Conosciuta anche grazie al celebre balletto classico che ne è stato tratto, Lo schiaccianoci (Garzanti, traduzione di Giulia Frare) è una fiaba che conduce il lettore nel pieno della magia del Natale. Lo schiaccianoci è infatti il regalo che riceve per questa ricorrenza la piccola Marie; ma poiché si tratta di molto più che di un giocattolo, il suo prendere vita permetterà a Marie di vivere una grande avventura. Un testo che non può assolutamente mancare sullo scaffale dei libri classici di Natale.
Canto di Natale, Charles Dickens
Canto di Natale è forse il classico per eccellenza del Natale: rivisitato in mille modi tra romanzi, film, serie tv, l’espediente dei fantasmi del passato, presente e futuro che portano il protagonista a una crescita personale è ormai diventato un topos narrativo. La voce di Dickens, con il suo giudizio tagliente sui lati più egoistici della società e con il suo sguardo diretto sempre verso al suo spaccato più fragile, si fa cantrice del Natale, sia in questo che nei suoi immortali romanzi. (Garzanti, traduzione di Sergio Ferrero)
Caro vecchio Natale, Washington Irving
Questa raccolta di cinque racconti di Washington Irving permette di immergersi appieno nello spirito del Natale vittoriano e di scoprire che molte tradizioni non sono state dimenticate con il passare del tempo, ma anzi hanno contribuito a creare l’idea contemporanea di questa festa. Ed è così che la legna che brucia nel camino, gli addobbi in giro per casa e le tavolate ricolme di cibo contribuiscono a un’atmosfera colma di risate e buon umore. (Garzanti, traduzione di Simona Garavelli)
Lettere da Babbo Natale, John R. R. Tolkien
Tolkien, tra i più apprezzati narratori del fantastico, amava scrivere delle lettere ai propri figli come fossero provenienti dal Polo Nord. Le lettere sono raccolte in questo volume che si trasforma in una collezione di simpatici aneddoti e avventure provenienti da quel fantomatico mondo ricolmo di neve, elfi e giocattoli di legno tanto amato dai bambini. (Bompiani, a cura di Baillie Tolkien e Marco Respinti)
Un Natale, Truman Capote
In questi due racconti di spunto autobiografico Truman Capote rimette in scena due ricordi pieni di gioia relativi al Natale, vissuti con la leggerezza e l’intensità tipiche del periodo dell’infanzia. Ed è così che in un passato non così lontano ci si immerge in momenti quotidiani che in questo periodo dell’anno assumono tutta un’altra forma, come la preparazione di cibi tipici e lo scambio di piccoli doni. (Garzanti, traduzione di Ettore Capriolo e Bruno Tasso)
La notte prima di Natale, Nikolaj Gogol’
Ci allontaniamo invece dalla verosimiglianza e dai piccoli momenti della quotidianità con questo racconto di Nikolaj Gogol’, in cui prende vita tra il serio e il faceto la sfida del fabbro Vakula contro il diavolo, che serba piani di vendetta e per questo ostacola l’amore tra il fabbro e la sua amata Oksana, la ragazza più bella del suo villaggio. (Garzanti, a cura di Paolo Nori)
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Spero che abbiate tutti una bella giornata!
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